2021
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Organizzazione e direzione artistica ASSOCIAZIONE CULTURALE L’INTERMEZZO
ANTEPRIMA DEL FESTIVAL
CALAGONONE JAZZ FESTIVAL 2021
PROGRAMMA DEL FESTIVAL
21-22-23 LUGLIO
MERCOLEDI 21 LUGLIO
S‘ortu de sa Nespula
Dopolavoro ferroviario, Vial La playa 23 (CA)
ORE 20:30
“Amore baciami. Anna, Gabriella e le altre”
Cristiana Cocco voce; Giuseppe Edmondo Testa chitarra
INFORMAZIONI
Cristiana Cocco presenta “Amore Baciami. Anna, Gabriella e le altre”.
Le donne dal dopoguerra a oggi, cantano le loro canzoni attraverso la voce di Anna Magnani, Gabriella Ferri, attraverso le nonne, le vicine di casa, le amiche, con le emozioni vibranti della musica romantica. Sono donne che si sono innamorate della vita, degli uomini, di altre donne, fino a volte a perdersi, dietro all’amore, per amore, con l’amore, dentro l’amore. E sono tutte accomunate dall’amore, ora mancato, ora deluso, ora mortificato. O invece corrisposto e finalmente realizzato.
Giuseppe e Cristiana si incontrano per caso, per un’amicizia comune, e decidono di far cantare le donne, le loro voci, i loro sogni, i loro desideri. Creano rapidamente un repertorio napoletano e romanesco, di canzoni del tempo della radio e della prima televisione, quella in bianco e nero. Con queste donne condividono la passione e ancora, l’amore, per il canto, per il teatro, per le osterie, per la vita, per la musica.
ORE 21:30
Blue Eyed Soul trio
Azzurra Parisi – voce e piccole percussioni; Federica Parisi – cajon e cori; Mauro Laconi – chitarra e cori
INFORMAZIONI
Gruppo cagliaritano guidato da Azzurra Parisi, un incontro di diversi generi, dal Funk più classico all’ R’n’B contemporaneo, dall’Acid Jazz alla Reggae Music. Azzurra, accompagnata da una Line Up collaudatissima con una precisa impronta, arriva anche sul palco del Cala Gonone Jazz Festival. Il trio proporrà “Blue Eyed Soul” Acoustic Set che racchiude tutti i brani contenuti nel suo primo EP omonimo del 2014.
Azzurra Parisi nasce artisticamente nel 2013 quando, dopo oltre 10 anni di concerti come solista, corista turnista, e Musicals portati in scena con alcune delle bands e compagnie teatrali di spicco sarde, decide di dedicarsi all’auto-produzione del suo primo prodotto discografico. Nel 2014 pubblica gratuitamente online un EP di 7 tracce intitolato “Blue Eyed Soul” che spazia tra i numerosi sotto-generi della Black Music e riscuote discreto successo nell’ambiente indipendente italiano, aggiudicandosi l’attenzione di addetti ai lavori (Hip Hop Tv, MEI Faenza, radio nazionali ed indipendenti) e amanti del genere. Nel 2017 auto-produce il secondo lavoro discografico, dal titolo “My Sides”, molto meno elettronico e ricco di influenze Nu Soul e Jazz. Azzurra, accompagnata da turnisti d’eccezione, o con il suo affiatatissimo progetto acustico “Blue Eyed Soul Trio”, si esibisce nei festival più rinomati nel panorama sardo (Mondo Ichnusa, Nora Jazz, Jazz Expo’) e nei club di tutta la Sardegna riscuotendo sempre grandi apprezzamenti.
GIOVEDI 22 LUGLIO
INOUTMUSICLUB (CA)
Viale Marconi, 173, CAGLIARI
ORE 20:30
Black Victor & WilliBoy Taxi
Willi Boy –armoniche e voce; Vittorio Pitzalis –chitarra e voce
VITTORIO PITZALIS
Vittorio Pitzalis è tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna. La sua attività concertistica lo porta a esibirsi su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ottiene il primo posto al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1996 vince il contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi.
Gli importanti risultati ottenuti gli permettono di esibirsi, lo stesso anno, al festival ogliastrino Rocce Rosse Blues (aprendo la data di John Mayall) e sullo storico palcoscenico toscano del Pistoia Blues Festival. Nel 2003 al Narcao Blues Festival conquista il gradino più alto del podio al concorso “Blues from Sardinia”.
Nel 2016 si aggiudica il premio “Mario Cervo” ed un anno dopo esce “Jimi James” ovvero il suo primo disco pubblicato dall’etichetta MGJR Records. Nel luglio 2018 vince la finale delle selezioni per la finale dell’International Blues Challenge, ospitata al Delta Blues Festival di Rovigo. A Gennaio 2019 è stato alle finali di Memphis.
WILLIBOYTAXI
WillI Boy Taxi, nome d’arte di William Rossi, classe 1980 è un armonicista e cantante quartese.
Frontman del gruppo blues Dirtyhands si distingue per la sua voce graffiante che ben si addice al genere da lui interpretato, oltre che per la presenza decisamente rock sul palco.
Con due dischi all’attivo e molti altri progetti in cantiere, Rossi, diviso tra il lavoro di tassista (dal quale ci regala moltissime improvvisazioni con l’armonica) e musicista è stato recentemente coinvolto del progetto IdentityLAB_2 per conto dell’associazione Intermezzo Nuoro, esibendosi anche in Myanmar.
ORE 21:30
BLUE MOON 4et
Simona Arrai voce; Mauro Mulas pianoforte; Alessandro Atzori contrabbasso; Paolo Nonnis batteria
INFORMAZIONI
Il quartetto ripercorre, in acustico e con arrangiamenti jazz del tutto originali, alcuni momenti salienti della storia della musica internazionale. Dagli anni ’30 e ’40 (con le hit della musica da ballo swing), si racconterà la nascita della bossanova brasiliana, la British pop music degli anni ’60 e ’70, e ancora i classici della musica italiana, il funk e la motown, l’acid jazz di Stevie Wonder, il groove in pieno stile 80s, per arrivare ai giorni nostri con un artista di eccellenza che ha fuso diversi stili musicali precedenti.
VENERDI 23 LUGLIO
INOUTMUSICLUB (CA)
Viale Marconi, 173, CAGLIARI
ORE 20:30
“Tenore In Blues” – Tenore S. Elene Dorgali/special guest Willi Boy
Willi Boy – armoniche; Andrea Secci-voce; Boeddu Salvatore-voce; Marcello Melis-voce; Lai Antonio-voce
INFORMAZIONI
William Rossi si esibirà insieme al tenore Sant’Elene di Dorgali nella produzione originale “Tenore in blues” dove riprenderanno in perfetta sinergia i propositi dell’associazione, quello di internazionalizzare la cultura sarda attraverso la realizzazione di progetti virtuosi che siano occasione di scambio e confronto interculturale. La mescolanza di due stili musicali diversi, arcaico e contemporaneo, servirà per esplorare le potenzialità di questo antico canto con i ritmi del sud degli Stati Uniti, caratterizzati – come il canto a tenore- dalla narrazione e uno sguardo sulla contemporaneità.
ORE 21:30
“DIFFRAZIONE”
Andrea Morelli – Sax e flauto; Silvia Belfiore – Pianoforte
INFORMAZIONI
L’avvicinamento tra musica classica e jazz, l’affiancamento di uno strumentista jazz a una pianista di formazione profondamente classica, l’alternanza di due compositori differenti per ambito ed estrazione, fanno di questa produzione un’opera unica.
Molte sono state le registrazioni che hanno cercato di combinare jazz e musica classica. Qui, i musicisti prendono quattordici composizioni, scritte da due compositori di epoche di transizione, il francese Erik Satie e l’americano Duke Ellington, e le adattano alla loro formazione (sassofoni o flauto e pianoforte) con grande successo.
Erik Satie, francese della fine del XIX secolo noto per le sue composizioni pianistiche, è un compositore d’avanguardia per l’epoca. Scrisse molti brani brevi in cui rifiutò l’idea della classica forma musicale, gettando le basi per il minimalismo, pur lasciando ancora assaporare nella sua musica molti elementi romantici. “Diffrazione” contiene nove brevi brani di Satie: “Trois Gnossiennes”, “Petit prélude à la journée”, “Je te veux” l’unico eseguito nella versione originale per pianoforte solo, “Sarabande n. 3”, “Trois Gymnopédies” tutti scritti a cavallo tra XIX e XX secolo e tutti di eccezionale bellezza.
Lasciano i salotti del vecchio mondo europeo per accostarsi a quello moderno, con tutte le sue aspettative e i suoi problemi.
Queste musiche si alternano a cinque brani di Ellington: “Black Beauty”, “Single Petal of a Rose”, “Lotus Blossom”, “In a Sentimental Mood”, “Angelica” (in questo brano, che chiude l’album, al duo si aggiunge il batterista Alessandro Garau), tutti scritti tra il 1928 e il 1967. Anche in questo caso le musiche sono ambasciatrici di un nuovo mondo, questa volta con un gusto più ritmico, meno legato alla vecchia tradizione colta europea e meno nostalgico. Le musiche di Ellington, nella versione per duo, suonano morbide, arrotondate e con molte nuances di colori che le avvicinano alla musica europea.
Le composizioni di Satie e Ellington, pur alternando diversi stati d’animo, si adattano incredibilmente le une alle altre, bilanciandosi a vicenda e equilibrandosi al confine tra i due generi: musica classica e jazz.
Come denuncia il titolo “Diffrazione”, ovvero deviazione delle onde dalla traiettoria principale, l’ascoltatore può notare la deviazione dalla traiettoria classica e jazz sempre con eleganza e rispetto per la fonte.
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CALAGONONE JAZZ FESTIVAL 2021
DAL 20 LUGLIO AL 1 AGOSTO
SABATO 24 LUGLIO
ACQUARIO – CALAGONONE
ORE 19:00
presentazione libro “CRIMINE INFINIT8” C. Barbarossa e F. BenellI
Modera Massimo Spiga
Commento musicale di Mauro Usai – sax
INFORMAZIONI
L’idea: dar vita a una performance artistica che unisca musica e parole, letteratura e jazz in un’unica suggestiva performance. Con il corpo e la voce di un attore e le note e gli strumenti di una jazz band, il 24 luglio a Cala Gonone verrà messo in scena “Crimine Infinit8” di Cristiano Barbarossa & Fulvio Benelli, un libro edito da Fandango Libri, appena uscito in libreria. Un libro di denuncia civile, già apprezzato da critica e pubblico, che racconta le gesta di un calciatore che dopo un incidente si fa sedurre dalla malavita, dove la presenza del jazz alimenta e accompagna molte delle pagine e delle vicende dei vari protagonisti che si alternano nella trama.
“Vorrebbe mettere uno dei suoi vecchi dischi, ma non ci riesce. Non sa se è la paura (…) oppure se ormai nemmeno la musica riesce più a dargli sollievo.”
Nel libro il jazz diviene metafora di una “base modale”, la nostra vita, nella quale sempre meno si riesce ad improvvisare liberamente, schiacciati dagli eventi, spesso inesorabili e violenti. Una presenza/assenza che sottolinea molti passaggi della narrazione, come quelli che riguardano Luca Monini, ingegnere e contrabbassista di una jazz band, che vede a mano a mano strozzare la sua vita – e la sua azienda- nella rete criminale tessuta dalla ‘ndrangheta, la mafia più potente e ricca del pianeta, che si è infiltrata nell’esistenza di tutti i personaggi. La lettura delle pagine del libro sarà accompagnata da standard come “The masquerade is over”, “Maiden Voyage”, “The days of Wine and Roses” di Nancy Wilson, Herbie Hancock, Wes Montgomery o da ibridazioni come “Sopram ventos adversos” di Camané e “Glamour Profession” degli Steely Dan (tutti brani musicali raccontati all’interno del libro) dando vita a un’onda sonora ininterrotta di emozioni e contenuti che giungono a risuonare nella memoria, come una risacca, creando uno spazio interiore nel quale ognuno dei presenti può attingere nuove linfa per fronteggiare le avversità e riscattarsi.
ORE 20:00
Ethnico 5et
M. Usai-sax; O. Bandinu-Piano; F. Coronas-Trombone; R. Migoni-Batteria; P. Manca-Contrabbasso
INFORMAZIONI
“Ethnico” è la tappa di un percorso lungo almeno vent’anni. Le composizioni contenute in questo progetto appartengono ad esperienze di teatro, danza, video, concerti che ho avuto la gioia di condividere, ma il materiale musicale, rimasto relegato in quegli ambiti in cui era stato ideato, era come se chiedesse di ridargli una nuova vitalità. L’innata curiosità di Mauro Usai per gli strumenti ed in particolare per quelli a fiato ha consentito di esplorare atmosfere apparentemente distanti fra loro, accomunate dalla magia del soffio che attraversa un tubo di canna, del legno o del metallo si trasforma in suono. Egli conosce alla perfezione il materiale che vuole plasmare e gli dona la forma, il peso, i colori che l’Universo gli suggerisce. Il soffio, la percussione del tamburo e dei tasti, insieme al pizzico della corda tesa, alla vibrazione del metallo, il riverbero di grandi ambienti, uniti al sibilo del vento ed alle sonorità di luoghi a me vicini e lontani, sono gli elementi presenti in questo viaggio musicale.
Il disco “Shelenae”, che sarà presentato al festival, del “Mauro Usai Ethnico quintet”, nasce come sintesi e conclusione del progetto “SMM di Lollove Bando Culture Lab POR 2014-2020”.
“Shelenae” arriva nel periodo della migliore e più produttiva maturità artistica di Mauro Usai: In questo CD abbandona l’inquietudine del precedente lavoro (“Ethnico” 2016), in cui l’elemento mitico, primordiale e storico era parte fondamentale del progetto e arriva in maniera positiva e ottimistica a descrivere non solo una comunità resiliente come quella di Lollove ma un mondo intero che cambia.
SABATO 25 LUGLIO
ACQUARIO – CALAGONONE
ORE 19:00
“Tenore In Blues” – Tenore S. Elene Dorgali/special guest WilliBoy Taxi
William Rossi – armoniche; Andrea Secci-voce; Boeddu Salvatore-voce; Marcello Melis-voce; Lai Antonio-voce
INFORMAZIONI
William Rossi si esibirà insieme al tenore Sant’Elene di Dorgali nella produzione originale “Tenore in blues” dove riprenderanno in perfetta sinergia i propositi dell’associazione, quello di internazionalizzare la cultura sarda attraverso la realizzazione di progetti virtuosi che siano occasione di scambio e confronto interculturale. La mescolanza di due stili musicali diversi, arcaico e contemporaneo, servirà per esplorare le potenzialità di questo antico canto con i ritmi del sud degli Stati Uniti, caratterizzati – come il canto a tenore- dalla narrazione e uno sguardo sulla contemporaneità.
ORE 20:00
Black Victor & WilliBoy Taxi
William Rossi –armoniche e voce; Vittorio Pitzalis –chitarra e voce
VITTORIO PITZALIS
Vittorio Pitzalis è tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna. La sua attività concertistica lo porta a esibirsi su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ottiene il primo posto al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1996 vince il contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi.
Gli importanti risultati ottenuti gli permettono di esibirsi, lo stesso anno, al festival ogliastrino Rocce Rosse Blues (aprendo la data di John Mayall) e sullo storico palcoscenico toscano del Pistoia Blues Festival. Nel 2003 al Narcao Blues Festival conquista il gradino più alto del podio al concorso “Blues from Sardinia”.
Nel 2016 si aggiudica il premio “Mario Cervo” ed un anno dopo esce “Jimi James” ovvero il suo primo disco pubblicato dall’etichetta MGJR Records. Nel luglio 2018 vince la finale delle selezioni per la finale dell’International Blues Challenge, ospitata al Delta Blues Festival di Rovigo. A Gennaio 2019 è stato alle finali di Memphis.
WILLIBOY TAXI
Williboy Taxi, nome d’arte di William Rossi, classe 1980 è un armonicista e cantante quartese.
Frontman del gruppo blues Dirtyhands si distingue per la sua voce graffiante che ben si addice al genere da lui interpretato, oltre che per la presenza decisamente rock sul palco.
Con due dischi all’attivo e molti altri progetti in cantiere, Rossi, diviso tra il lavoro di tassista (dal quale ci regala moltissime improvvisazioni con l’armonica) e musicista è stato recentemente coinvolto del progetto IdentityLAB_2 per conto dell’associazione Intermezzo Nuoro, esibendosi anche in Myanmar.
MARTEDI 27 LUGLIO
ACQUARIO – CALAGONONE
ORE 19:00
“CAMBIA” ANDREA CUBEDDU
Andrea Cubeddu – voce e chitarra; Rita Brancato – percussioni
INFORMAZIONI
Cala Gonone Jazz Festival presenta il nuovo progetto di Andrea Cubeddu (voce e chitarra) accompagnato da Rita Brancato alle percussioni: “Cambia”.
Il giovane (ex) one man band di origine oranese presenterà il brano contenuto all’interno del nuovo disco “Eudaimonia”, in uscita l’11 luglio, in cui invita ad un percorso di crescita personale, rompendo ogni indugio e lasciando spazi al dubbio che mette in discussione la nostra staticità emotiva.
“Essere troppo sicuro di sé, credere di avere la verità in mano e non darsi la possibilità del dialogo non è un bene. Ci rende rigidi dinanzi al cambiamento, unico vero fondamento della vita umana. Ascoltarsi, scavare a fondo dentro di sé, ricercando e scoprendo le radici della propria sofferenza e infelicità, ci si può capire davvero, e di conseguenza muoversi verso il cambiamento.
Vivere con leggerezza, amarsi e amare il prossimo. Sapere e sapersi perdonare.
Il termine Eudaimonia, di origine greca, significa “felicità, beatitudine”, letteralmente “buona possessione”. Aristotele utilizzò per primo questa parola per definire la felicità che si sperimenta nel lento processo di riscoperta di sé, frutto del dialogo instaurato con la parte di noi più interna e nascosta che il filosofo chiamava “daimon” (una forma di coscienza ante litteram) con quella più esterna, ossia il mondo circostante. L’equilibrio tra interno ed esterno è in costante mutamento, e così la felicità che volta per volta sperimentiamo nel raggiungerlo. Le canzoni di Eudaimonia nascono dalla fame di conoscenza e comprensione di sé e dell’altro. I testi trattano del costante dialogo che internamente muoviamo ogni giorno, sia mediante frammenti di quotidianità sia attraverso l’utilizzo del mio greco, da sempre fonte di riflessione e ispirazione. La musica è figlia del Mediterraneo e accompagna dolcemente l’ascoltatore nel viaggio che dalle parole prende forma.”
MERCOLEDI 28 LUGLIO
ACQUARIO – CALAGONONE
ORE 19:00
Blue Eyed Soul trio
Azzurra Parisi – voce e piccole percussioni; Federica Parisi – cajon e cori; Mauro Laconi – chitarra e cori
INFORMAZIONI
Gruppo cagliaritano guidato da Azzurra Parisi, un incontro di diversi generi, dal Funk più classico all’ R’n’B contemporaneo, dall’Acid Jazz alla Reggae Music. Azzurra, accompagnata da una Line Up collaudatissima con una precisa impronta, arriva anche sul palco del Cala Gonone Jazz Festival. Il trio proporrà “Blue Eyed Soul” Acoustic Set che racchiude tutti i brani contenuti nel suo primo EP omonimo del 2014.
Azzurra Parisi nasce artisticamente nel 2013 quando, dopo oltre 10 anni di concerti come solista, corista turnista, e Musicals portati in scena con alcune delle bands e compagnie teatrali di spicco sarde, decide di dedicarsi all’auto-produzione del suo primo prodotto discografico. Nel 2014 pubblica gratuitamente online un EP di 7 tracce intitolato “Blue Eyed Soul” che spazia tra i numerosi sotto-generi della Black Music e riscuote discreto successo nell’ambiente indipendente italiano, aggiudicandosi l’attenzione di addetti ai lavori (Hip Hop Tv, MEI Faenza, radio nazionali ed indipendenti) e amanti del genere. Nel 2017 auto-produce il secondo lavoro discografico, dal titolo “My Sides”, molto meno elettronico e ricco di influenze Nu Soul e Jazz. Azzurra, accompagnata da turnisti d’eccezione, o con il suo affiatatissimo progetto acustico “Blue Eyed Soul Trio”, si esibisce nei festival più rinomati nel panorama sardo (Mondo Ichnusa, Nora Jazz, Jazz Expo’) e nei club di tutta la Sardegna riscuotendo sempre grandi apprezzamenti.
GIOVEDI 29 LUGLIO
ACQUARIO – CALAGONONE
ORE 19:00
“CAMBIA” ANDREA CUBEDDU
Andrea Cubeddu – voce e chitarra; Rita Brancato – percussioni
INFORMAZIONI
Cala Gonone Jazz Festival presenta il nuovo progetto di Andrea Cubeddu (voce e chitarra) accompagnato da Rita Brancato alle percussioni: “Cambia”.
Il giovane (ex) one man band di origine oranese presenterà il brano contenuto all’interno del nuovo disco “Eudaimonia”, in uscita l’11 luglio, in cui invita ad un percorso di crescita personale, rompendo ogni indugio e lasciando spazi al dubbio che mette in discussione la nostra staticità emotiva.
“Essere troppo sicuro di sé, credere di avere la verità in mano e non darsi la possibilità del dialogo non è un bene. Ci rende rigidi dinanzi al cambiamento, unico vero fondamento della vita umana. Ascoltarsi, scavare a fondo dentro di sé, ricercando e scoprendo le radici della propria sofferenza e infelicità, ci si può capire davvero, e di conseguenza muoversi verso il cambiamento.
Vivere con leggerezza, amarsi e amare il prossimo. Sapere e sapersi perdonare.
Il termine Eudaimonia, di origine greca, significa “felicità, beatitudine”, letteralmente “buona possessione”. Aristotele utilizzò per primo questa parola per definire la felicità che si sperimenta nel lento processo di riscoperta di sé, frutto del dialogo instaurato con la parte di noi più interna e nascosta che il filosofo chiamava “daimon” (una forma di coscienza ante litteram) con quella più esterna, ossia il mondo circostante. L’equilibrio tra interno ed esterno è in costante mutamento, e così la felicità che volta per volta sperimentiamo nel raggiungerlo. Le canzoni di Eudaimonia nascono dalla fame di conoscenza e comprensione di sé e dell’altro. I testi trattano del costante dialogo che internamente muoviamo ogni giorno, sia mediante frammenti di quotidianità sia attraverso l’utilizzo del mio greco, da sempre fonte di riflessione e ispirazione. La musica è figlia del Mediterraneo e accompagna dolcemente l’ascoltatore nel viaggio che dalle parole prende forma.”
ORE 20:00
Francesca Corrias & Sunflower “De Diora”
Francesca Corrias – Voce e flauto; Sandro Mura – Pianoforte e Fender Rhodes Filippo Mundula – Contrabbasso; Pierpaolo Frailis – Batteria
INFORMAZIONI
Il concerto è tenuto dal Sunflower Quartet composto da Francesca Corrias (voce), Sandro Mura (pianoforte), Filippo Mundula (contrabbasso) e Pierpaolo Frailis (batteria). Il live prevede un percorso musicale in cui il Sunflower Quartet presenterà le tracce del nuovo lavoro discografico “De Diora”; composto da brani proposti in lingua sarda.
Cantante, musicista, compositrice, Francesca Corrias ha studiato violino al Conservatorio, dove ha conseguito la licenza di solfeggio, ha studiato flauto traverso, chitarra, tres e percussioni afrocubane da autodidatta. Dal 2009 insegna Canto Jazz presso il Conservatorio di Cagliari. Nel 2013 comincia a insegnare Canto Jazz presso i Seminari Invernali Nuoro Jazz. Dal 2014 insegna Canto Jazz presso i Seminari Estivi Nuoro Jazz.
Ha inciso e pubblicato, con l’etichetta S’Ard Music, il disco Biography con il quartetto Roundella. Ha inciso da leader il disco Songshine, uscito nel 2012 per la S’Ard Music, con la partecipazione straordinaria di David Linx e sempre per la S’Ard, insieme al suo Quartetto Sunflower Quartet, ha pubblicato il disco Frattale, di cui Paolo Fresu scrive: “È Francesca Corrias l’anima dei Sunflower. Non solo perché ne è la voce principale ma perché è lei che permea delicatamente il mood del gruppo con la sua personalità allo stesso tempo forte e delicata…”.
VENERDI 30 LUGLIO
TEATRO COMUNALE – CALAGONONE
ORE 20:30
Black Victor & WilliBoy Taxi
William Rossi –armoniche e voce; Vittorio Pitzalis –chitarra e voce
VITTORIO PITZALIS
Vittorio Pitzalis è tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna. La sua attività concertistica lo porta a esibirsi su alcuni tra i palcoscenici più importanti della scena nazionale. Nel 1994 ottiene il primo posto al concorso indetto dal Narcao Blues Festival e nel 1996 vince il contest organizzato dal festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi.
Gli importanti risultati ottenuti gli permettono di esibirsi, lo stesso anno, al festival ogliastrino Rocce Rosse Blues (aprendo la data di John Mayall) e sullo storico palcoscenico toscano del Pistoia Blues Festival. Nel 2003 al Narcao Blues Festival conquista il gradino più alto del podio al concorso “Blues from Sardinia”.
Nel 2016 si aggiudica il premio “Mario Cervo” ed un anno dopo esce “Jimi James” ovvero il suo primo disco pubblicato dall’etichetta MGJR Records. Nel luglio 2018 vince la finale delle selezioni per la finale dell’International Blues Challenge, ospitata al Delta Blues Festival di Rovigo. A Gennaio 2019 è stato alle finali di Memphis.
WILLIBOY TAXI
Williboy Taxi, nome d’arte di William Rossi, classe 1980 è un armonicista e cantante quartese.
Frontman del gruppo blues Dirtyhands si distingue per la sua voce graffiante che ben si addice al genere da lui interpretato, oltre che per la presenza decisamente rock sul palco.
Con due dischi all’attivo e molti altri progetti in cantiere, Rossi, diviso tra il lavoro di tassista (dal quale ci regala moltissime improvvisazioni con l’armonica) e musicista è stato recentemente coinvolto del progetto IdentityLAB_2 per conto dell’associazione Intermezzo Nuoro, esibendosi anche in Myanmar.
PRODUZIONE ORIGINALE
ORE 22:00
DIRECTION ZAPPA
Daniele Sepe -sax; Dean Bowman -voce; Hamid Drake- batteria; Mario Nappi – piano; Joe Cristiano -chitarra; Davide Costagliola -basso.
INFORMAZIONI
Nell’estate del 2016 in occasione del Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” quell’anno dedicato a Frank Zappa, a Daniele Sepe venne proposto un possibile concerto su Zappa con il percussionista Hamid Drake.
Una prima esperienza di progetto insieme a Drake con il quale si era già incrociato su qualche palco. Con il suo quartetto aveva sempre suonato qualcosa di Zappa nei live, ed anche registrato diversi brani. Con Dean Bowman invece avevano già registrato insieme, mentre insieme al trio di Joe Cristiano, era nato l’album Woodoo Miles.
“Sapete l’improvvisazione è un territorio strano, la musica suonata insieme a volte si materializza in forme inaspettate. A volte provi tanto, tantissimo, e suoni uno schifo, al contrario a volte la felicità del primo incontro, del conoscersi e ritrovarsi in una intuizione, ti fa realizzare inaspettatamente cose belle, coerenti, scorrevoli.” Spiega Sepe “Frank Zappa ho avuto la fortuna di ascoltarlo dal vivo, nel suo tour italiano del 1982. Ricordo una band incredibile, tre scalette diverse di due ore ognuna, e la cosa che mi impressionò era il maestro concertatore, che nel bel mezzo di un brano, poniamo a 164 Bpm, quando avvertiva che era ora di cambiare musica, saltava in aria insieme alla sua chitarra e quando toccava terra partiva un altro brano, ad un altro Bpm, come se fosse la cosa più semplice e naturale di questo mondo. Incredibile.
Il primo album di Zappa che ho comprato è “Live in New York”, del 1978, quando fu pubblicato. Misi il disco sul piatto, e bum, da allora Zappa è rimasto per sempre nel mio cuore e nelle mie orecchie.”
SABATO 31 LUGLIO
GROTTE DEL BUE MARINO
ORE 11:00 (IMBARCO)
MARCELLO MURRU trio
Marcello Murru – voce, Alessandro Gwis – pianoforte, Riccardo Manzi – chitarra
INFORMAZIONI
Nasce ad Arbatax, un piccolo paese della costa orientale della Sardegna. Si trasferisce a Roma a metà degli anni Settanta per gli studi universitari presso la facoltà di Scienze Politiche. Prende casa nel quartiere di Testaccio, un piccolo appartamento che sarebbe diventato la sua “tana d’artista”.
Ci sono modi e modi di cantare. Per farlo come lo fa Murru ci vuole coraggio, convinzione, ispirazione. Bisogna camminare a testa alta sopra un’Italia musicale che spinge verso il basso, tapparsi naso e bocca, bendarsi gli occhi e sfuggire alle tentazioni del mercato. Che avrebbe trascinato volentieri il maturo artista sardo (di Arbatax) nell’inferno della canzonetta, magari trasformandolo nell’ennesimo parodista melodrammatico. Solo un produttore Lilli Greco (Patty Pravo, Paolo Conte), che dalla canzone pretende il gesto autorevole, il graffio dell’artista, avrebbe potuto indovinare un modo credibile di rendere in musica i testi di un artista che non corre con i tempi, ma dal suo rifugio di Testaccio, in Roma indugia per decenni sulle sue composizioni prima di convincersi a misurarsi con il pubblico.
Murru naviga nell’universo dei Ciampi, sguazza crepuscolare nella provincia italiana di Conte, ferma il tempo nella Roma dei quartieri di Sandro Penna. Canta e recita, recita e canta, come la prima volta che approdò nella capitale per inseguire il suo sogno d’artista. Che è ancora tutto qui dentro. Puro, immacolato, innocente come trent’anni fa.
TEATRO COMUNALE – CALAGONONE
ORE 20:30
KARABò 5 et
Paolo Urbani – Batteria; Serena Bruno –; Lorenzo Negroni – Chitarra; Adele Vizzini – Sassofono contralto; Filippo Adilardi – Tromba
INFORMAZIONI
Il quintetto jazz dei Karabò è nato nella Bologna dei fermenti artistici e del jazz, tra incontri in conservatorio e la condivisione della passione per il jazz. Intorno alla primavera del 2019, hanno iniziato a conoscersi e crescere insieme, esibendosi fra Bologna e la Liguria.
Dopo una grande partenza, nonostante l’emergenza, sono migliorati singolarmente e riusciti a mantenere il feeling che li caratterizza. Questo attraverso registrazioni a distanza, per rimanere forti e pronti alla ripresa dopo questo periodo di stop.
Tendenzialmente standard jazz, spesso riarrangiati, il quintetto ha prodotto diversi brani originali.
ORE 22:00
LUCY WOODWARD 4et
Lucy Woodward – voce; Niek de Bruijn – drums; Udo Pannekeet – basso; Jelle Roozenburg – guitar
INFORMAZIONI
Nata a Londra, Lucy trascorre la sua infanzia a New York e in Olanda. È figlia di due musicisti classici: suo padre direttore d’orchestra e compositore, sua madre cantante d’opera, musicologa, insegnante e danzatrice del ventre. Indipendente sin da piccola “faceva sempre musica e creava”.
Appena terminata la scuola, inizia a studiare canto jazz nel West Village di New York, esibendosi insieme a cover band e scrivendo diversi brani prima di firmare con Atlantic Records (2003), un periodo che la vede raggiungere il successo nella Top 40 con “Dumb Girls” e un altro Top 5 hit che ha scritto per Stacie Orrico intitolata “(There Gotta Be) More to Life”, guadagnandosi i suoi 2 BMI Awards. Con un disco all’attivo, comincia un tour negli Stati Uniti e all’estero apparendo al The Tonight Show con Jay Leno.
Comincia a lavorare con il bandleader degli Snarky Puppy Michael League, che all’epoca suonava il basso nella sua band di New York. Ha iniziato ad aprire gli Snarky Puppy (con loro come band di supporto) ed è apparsa in Snarky Puppy’s Family Dinner, Vol. 1 album che canta il blues ammaliante “Too Hot To Last”. L’album è valso loro il primo Grammy e la canzone ora ha oltre 1,2 milioni di visualizzazioni. Il tastierista / arrangiatore di League e amico di lunga data Henry Hey (Forq, David Bowie) ha co-prodotto il suo quarto album solista Til They Bang on The Door, che è stato pubblicato su GroundUP / Verve / Universal nel 2016.
Nel 2017, Lucy debutta il suo materiale con arrangiamenti Big Band da due dei suoi album esibendosi all’Aarhus Jazz Festival e Jam Days con TipToe Big Band in Danimarca. Da allora ha presentato le sue composizioni come Big Band in Olanda, Miami e Los Angeles. Nel 2018, è stata invitata ad essere ospite della WDR Big Band di Colonia con arrangiamenti / diretta da Chris Walden. Insieme, Woodward e Walden hanno creato “Love and Other Bad Habits”, un repertorio di arrangiamenti di Big Band su vizi, dipendenze e altri comportamenti umani. Lucy è stata l’ospite residente con il trombettista Dominick Farinacci al Jazz at Lincoln Center di Shanghai, in Cina, nel 2018. Nel maggio del 2021, lavorerà con l’arrangiatore / direttore Jim McNeely e la hr-Big Band di Francoforte, in Germania.
DOMENICA 1 AGOSTO
GROTTE DEL BUE MARINO
ORE 11:00 (IMBARCO)
LULA PENA
Lula Pena –chitarra e voce
INFORMAZIONI
Al Cala Gonone Jazz Festival 2020, Lula Pena ha registrato il sold out alle Grotte del Bue Marino dove ha ipnotizzato il pubblico accompagnata unicamente dalla sua chitarra e le sue parole.
Tra le maggiori rappresentanti del fado, espressione musicale portoghese e di Lisbona in particolare, il suo è un percorso intimista che richiede ascolto, lentezza, nella sua accezione più positiva e riflessiva, mentre le onde nella grotta scandivano il tempo, lambendo la roccia e trasformando l’esibizione in un’esperienza sensoriale unica.
Lula Pena è una delle voci più conturbanti della scena musicale contemporanea.
Nata e cresciuta a Lisbona, questa cantante, chitarrista e poetessa si appropria del fado per andare “oltre il fado” e consegnarlo al nuovo millennio nella sua disarmante semplicità e con la sensibilità poetica della nostra epoca.
È una portoghese cosmopolita: una donna che ha conosciuto il mondo, plasmando parole e melodie, e autrice di tre dischi, “Phados” del 1998, di cui rapidamente si sono perse le tracce, e “Troubadour” del 2010, dodici anni di silenzio. Un enigma che accresce la sua fama, e che si irradia oltre il Portogallo.
Il terzo album “Archive Pittoresco”, pubblicato da Crammed Discs, é stato premiato dal Giornale della Musica come Miglior Album World Music 2017.
TEATRO COMUNALE- CALAGONONE
ORE 20:30
GUIDO CORADDU- MIELE AMARO
Guido Coraddu – piano
GUIDO CORADDU
Nasce a Cagliari (Sardegna) nel 1972 e inizia a suonare il pianoforte all’età di sette anni. Ha studiato pianoforte al Conservatorio dove si è diplomato. Ha inoltre studiato Ingegneria Elettronica presso l’Università degli Studi di Padova e si è laureato nel 1999 con una tesi in Sistemi Tecnologici Musicali presso il Centro di Sonologia Computazionale. Ha suonato con numerose band jazz italiane e con musicisti come Louis Sclavis, Alessandro Anastasi e Marco Rovelli. Ha composto musiche per spettacoli di teatro danza, principalmente per la danzatrice / coreografa Carla Onni, e colonne sonore per film, radio e televisione (in particolare per la popolare trasmissione RAI “chi l’ha visto” e per Radio Rai “Tempus”). Nel 1999 torna in Sardegna dove, oltre a creare ed eseguire musica, si occupa dello sviluppo di sistemi applicati nel campo delle energie rinnovabili.
MIELE AMARO
Il jazz Italiano conosce in questi anni un momento di grande vivacità: mai era capitato in passato che l’Italia contasse tanti artisti tra i grandi maestri del jazz internazionale. In questo panorama un ruolo particolare lo riveste la Sardegna, una delle regioni meno popolose del paese, ma terra natale di numerosi artisti che, anche dalla loro appartenenza alla cultura isolana, hanno tratto linfa per espressioni musicali originali a volte di grandissimo successo.
In un’epoca come quella di questo confuso nuovo millennio il jazz ha smesso di essere genere musicale per diventare uno dei linguaggi della contemporaneità, una semantica che permette ad artisti di ogni provenienza di ritagliarsi la propria identità nella ibridazione tra un patrimonio acquisito di linguaggi musicali e le peculiarità della propria appartenenza culturale. Questo processo ha dato vita a infinite declinazioni del jazz: caraibico, scandinavo, flamenco, arabo e anche la Sardegna ha una suo specifico jazz, rintracciabile nel lavoro di tanti musicisti che si sono ispirati alle musiche ancestrali dell’isola, ma anche ai suoi abitanti, paesaggi, sapori ed aromi, per tracciare nuove strade.
Il percorso di Miele Amaro vuole gettare un faro sul lavoro di autori molto diversi per età e per formazione, abbracciando quarant’anni di musica e almeno tre generazioni.
Il titolo nasce dalla suggestione di una fondamentale antologia di poesia e prosa della Sardegna, pubblicata da Salvatore Cambosu nel 1954, una lettura imprescindibile per chi voglia approcciarsi alla cultura isolana.
Il progetto musicale è un viaggio lungo i brani di diversi musicisti sardi: da Marcello Piras a Zoe Pia passando per Riccardo Lay, Gavino Murgia e – immancabili – Paolo Fresu e Antonello Salis, per percorrere le strade che dalla Sardegna portano al jazz e dal jazz alla Sardegna.
ORE 22:00
Richard Bona & Alfredo Rodriguez Band
Richard Bona – basso & voce Alfredo Rodriguez – piano e voce Ludwig Afonso – percussioni
INFORMAZIONI
Considerato all’unanimità uno dei più grandi bassisti jazz viventi. Camerunense, figlio di un griot e dunque in contatto con una tradizione antichissima di cantori e narratori, storici culturali detentori di un patrimonio sconfinato trasmesso oralmente da secoli. Polistrumentista e cantante, è stato soprannominato lo Sting africano, sebbene questa definizione giornalistica tenda ad incasellare e limitare la grandezza artistica di Bona.
Le feroci abilità al basso, l’esperienza unica di composizione e arrangiamento, oltre alla capacità di apprendere praticamente qualsiasi strumento in breve tempo e con una naturale predisposizione, lo posizionano come un raro artista che ha stabilito una reputazione impareggiabile su una piattaforma internazionale.
Bona rimane fedele alle sue radici, con i ritmi africani riflessi in ciascuno dei suoi sette album; le prime tre, “Scene dalla mia vita”, “Reverence” e “Munia” mostrano il suo approccio unico alla narrazione attraverso i suoni. Alla ricerca di ispirazione dalle sue origini, i temi degli album di Bona affrontano questioni internazionali che rispecchiano il suo desiderio di utilizzare la musica per prendere posizione su questioni che colpiscono gli oppressi.
Nonostante abbia trascorso l’intero 2008 e 2009 in un tour non-stop, Bona ha pubblicato “The Ten Shades of Blues”, che illustra la sua esperienza con diverse sfumature di blues con cui ha interagito durante i suoi tour in luoghi come Sahel, Brasile, India, Stati Uniti e Camerun. Poco dopo, Bona è stato insignito, al Festival International de Jazz de Montreal, del Premio Antonio Carlos Jobim; come uno dei sette destinatari, si distingue come artista nel campo della world music la cui influenza sull’evoluzione del jazz è ampiamente riconosciuta.
Ha anche ricevuto il prestigioso SACEM Jazz Award (Grand Prix Jazz SACEM) nel 2012 per il Jazz Grand Prize. Inoltre, il suo album certificato Gold 2013, Bonafied, dimostra una fusione di culture in cui si sta sviluppando continuamente in un nuovo album che sarà in tour a livello internazionale. Con numerosi premi, esibizioni e anni di esperienza, Bona è diventato uno dei musicisti più affermati e ricercati di questa generazione. Bona ha pubblicato il suo progetto afro-cubano Mandekan Cubano nel giugno 2016 “Heritage”.
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